“Chi sono io?” Eterna domanda che riecheggia da millenni nell’intimo dell’essere umano. Chi, onestamente, indipendentemente da qualunque credo, sistema di pensiero di riferimento, percorso formativo o estrazione sociale, non si è posto, almeno una volta nella vita, tale quesito?
Difficile sfuggirvi, anche quando siamo così totalmente proiettati all’esterno da sentire come reale solo ciò che i nostri cinque sensi – telecomandati, spesso inconsciamente, dai nostri desideri – sono in grado di cogliere. Per quanto tentiamo di eluderla, di evitarla, persino di soffocarla, la domanda riemerge, risale, risale per riaffacciarsi in noi appena può. Non vale allora forse la pena di accoglierla e darle ascolto, facendo il silenzio dentro di noi per lasciare che ci interroghi, che si esprima? La sua impertinenza non è forse voluta e benefica? Non è forse conveniente rilassarci e lasciare che questo profondo interrogativo si faccia strada nel nostro intimo?
Sembrerà strano, ma comunicare telepaticamente con gli animali e con la Natura tutta ha il suo incipit in questo millenario quesito. Un dialogo profondo che ha le sue radici nel percepire l’unità con tutto ciò che vive. Probabilmente non c’è persona al mondo che non abbia fatto esperienza, magari anche fugace, d’intimità con la vita nelle sue diverse espressioni. Forse un animale, un fiore, un insetto, un sasso, il canto di un uccello, il mormorio di un ruscello o magari uno splendido paesaggio ci ha indotti a dimenticarci per un attimo di noi stessi e a sentire quel magico pulsare che ha la forza di farci percepire la connessione con ciò che è, apparentemente, al di fuori di noi.
Facilmente però ce ne dimentichiamo e accantoniamo tutto ciò che non è tangibile come irreale fantasia o, peggio, disturbi della mente. Ma la domanda riaffiora. A suo tempo riemerge. E’ inevitabile. E la Natura ci viene sempre in aiuto se siamo disposti a ascoltarla, a permetterle di tornare in comunicazione con noi come è sempre stato, probabilmente dall’origine dei tempi.
Ascoltiamola dunque. Sentirla richiede il silenzio, la creazione di uno spazio interiore libero da condizionamenti, pregiudizi, supposizioni, pensieri limitanti e negativi. Abbiamo bisogno di costruire uno spazio capace di accogliere per riportare alla luce e dare valore alle innate capacità intuitive che tutti possediamo. Riscopriamo così l’esistenza di un linguaggio che non necessita di parole, né di segni convenzionali, non conosce barriere, né fisiche, né temporali. E’ il linguaggio dell’Amore che tutto unisce.
Comunicare telepaticamente con gli animali è, infatti, una comunicazione da cuore a cuore. E’ la costruzione di un ponte d’amore che si esprime nella gioia e gratitudine di sentirsi l’uno parte dell’altro. Possiamo così capire non solo il loro punto di vista per superare difficoltà, trovare soluzioni e vivere una vita più piena e armoniosa insieme ma, così facendo, espandere anche il nostro livello di coscienza.
E’ così che gli animali aiutano gli esseri umani a sviluppare coscienza del loro mondo interiore e a continuare l’esplorazione di chi sono realmente e del perché sono qui, su questo splendido pianeta. Forse per distruggerlo? Per annientarlo e limitare la moltitudine di vita che si esprime in molteplici forme?
Chi sono io? Chi siamo noi? Se siamo disposti all’ascolto, a lasciare che gli animali ci parlino, non solo facciamo esperienza dell’intima connessione con tutto ciò che esiste, della gioia di una vita più armoniosa, più piena d’amore, in espansione continua. Ci viene altresì offerta la possibilità di diventare persone migliori. Dei veri “esseri umani”, costruttori di pace, bellezza e armonia. La luce può allora farsi strada e la fatidica domanda incomincia a trovare una risposta nei nostri cuori.
Nicoletta Toniutti – Comunicatrice Telepatica con gli Animali
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